lunedì 19 gennaio 2009

Micromega e gli ateobus.

Di fronte a questo articolo di MicroMega, non resta che commentare così:

innanzitutto il battesimo non rimane "inerte": giusto pochi giorni fa il vescovo di Torino giustificava la negazione alla costruzione di nuove moschee (e non minareti, come è stato riportato dalla stampa), con il fatto che i battezzati sono la maggioranza della popolazione. In secondo luogo agnostico non significa "che se ne infischia" della divinità, ma che dopo averne considerato l'esistenza e la non esistenza, considera altresì inutile disputarne, ritenendo che essa non influisce sulla sua vita. In realtà le posizioni atee ed agnostiche finiscono per coincidere, invece che essere antitetiche. In terzo luogo, l'impossibilità di scrivere che dio non esiste in un paese laico, in cui si può scrivere il contrario, testimonia lo spirito e l'utilità della campagna, ancora una volta a sottolineare l'asimmetria dei diritti civili in questo paese. Un articolo semplicemente imbarazzante, spero anche per chi lo ha scritto.

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