giovedì 28 gennaio 2010

Il sesso della vita

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Oggi vi parlo di Gesù

Gesù, l'uomo, il mito. Gesù ne hanno scritto in tanti, perché a tutti gli effetti è un soggetto interessante. E' sicuramente paragonabile al Che, come impatto d'immagine, sebbene sia vissuto diversi anni prima.

Gesù non ha lasciato scritto niente, un po' come Socrate. Socrate, però, aveva un allievo che sapeva scrivere, e per questo conosciamo il pensiero e la poetica di Socrate, ed alcuni dettagli della sua vita, ad esempio che aveva una moglie megera, il che non è poco.

Al tempo di Gesù, c'è da dire, le città distavano tra di loro numerosi giorni di cammino nel deserto, non come da noi che le città distano tra di loro numerosi giorni di treno nell'asfalto. Questo fatto che a voi poveracci può parere una inezia, che vi farà borbottare davanti allo schermo perché non si viene al punto, eppure al tempo di allora a quelli lì non pareva un'inezia, soprattutto perché la reputazione che uno si costruiva era affidata ai mercanti coi calli ai piedi, o con i cammelli ai piedi coi calli ai piedi, insomma. Essi raccontavano un po' nelle città che visitavano, anche per vendere meglio la merce, una serie di fandonie mica da ridere, tipo il fatto che Bettega sarebbe tornato a far vincere la Juve, così potevano rimettere in scaffale la maglia di Del Piero. Bene.

A questo punto, al giorno d'oggi, c'è un sacco di gente che dice: "Gesù dice questo Gesù vuole quello", oppure, se vuole toccare le vostre corde, dice: "Gesù se non fai questo, o quello, piange". Lo legge, o lo ricava meglio, dal vangelo quello che Gesù era diceva voleva.

Il vangelo, perciò stesso, sarebbe come Gesù solo che scritto invece che scultura. C'è un fatto. Che, per esempio, il vangelo sono quattro, come le colonne che reggono la terra, e nemmeno tanto concordanti tra di loro. Perdipiù, non è che sono proprio quattro. Cioè quattro sono quelli che piacciono a certe chiese, cioè a certe assemblee di persone che con Gesù non hanno avuto nulla a che fare, nel senso che al tempo di Gesù loro l'avrebbero crocifisso proprio come tutti, insomma. Ad esempio, il vangelo di Matteo non lo ha scritto Matteo, e questo mi pare ovvio, ma un anonimo del I secolo, in greco. Questo Vangelo è quello che ci tiene a ribadire che Gesù era ebreo, senza la punta dell'uccello e tutto il resto.

Il Vangelo di Marco, guarda un po', è di autore anonimo anch'esso. Copiato da due fonti, pure questo data fine primo secolo, e la sua caratteristica più importante è che l'autore ci tiene a ribadire che i discepoli erano tutti babbei. Questo vangelo fu scritto per i non ebrei, infatti è assai didascalico e spiega dettagliatamente un sacco di inutili tradizioni del popolo eletto.

Il Vangelo di Luca fu scritto attorno al 90. Sì, dopo Cristo, sciocchi. Da uno coi soldi cristiano romano, lo stesso che ci ha triturato le palle con gli Atti degli Apostoli che nessuno legge per via della mancanza di effetti speciali considerevoli, se non qualche apparizione ogni tanto. Questo Vangelo parla di ottimismo e Spirito Santo, e con tutta probabilità fu commissionato dalla Euronics.

Infine il Vangelo di Giovanni, che non descrivo per via della tendinite al polso sinistro che mi tedia. Tendinite da chitarra, non da seghe, per via che è al polso sinistro.

Tutto questo per dire che in fondo Gesù boh chi lo conosce, chi lo sa se era uno buono oppure sempre coi cazzi girati. Se era uno colla testa a posto oppure uno che girava colla sua banda di briganti a terrorizzare le vecchiette e fare lo scherzone del citofono. Questo non lo si sa, non si sa nemmeno se fosse etero o gay, e se dovessimo giudicare dalla compagnia della quale si circondava, beh, aposiopesi.

Una cosa dovrebbe insospettire, questo sì. Alla fine tutti scelgono Barabba.

venerdì 1 gennaio 2010

il pessimismo cosmico

Insomma va scritto il post del primo dell'anno, quello dei buoni sentimenti, un po' malinconico o forse nostalgico, quello introspettivo di analisi e bilancio, quello che chiude con una nota positiva, quello insomma.

Ma non sono mica il tipo da quelle robe lì io. Mò vi dico un segreto che se lo dite in giro nessuno vi crede: non cambia un cazzo. Proprio così, non cambiate voi, minchioni, e non cambiano gli altri. E non cambia il mondo. Esso mica se ne accorge, di San Gregorio e del suo calendarietto da quattro soldi. Esso va dove gli vien meglio.

E dove andava prima, continuerà ad andare. E, per dirla tutta, la "speranza", quella cagata che dici: "le cose andranno meglio" senza un motivo uno del perché dovrebbero. Quella lì mi fa imbufalire. In bocca al Presidente della Repubblica, ma pure nel cazzo di facebook. Apritelo un po', il social lì. Non vi fa imbestialire? Un'orda di felici deficienti che pigliano calci in culo tutta la vita aspettando il primo dell'anno per stamparsi un sorriso ebete in faccia.

Vabbé, il pessimismo cosmico, il nichilismo quello che al papa non gli garba. D'accordo. Voi festeggiate quanto vi pare. Io qua mi faccio un amaro.