venerdì 27 febbraio 2009

Invece di fare le ronde...

... un pensionato inglese, Alec Garrand, ha passato gli ultimi trent'anni a scolpire mattoncino per mattoncino un modello in scala del tempio di Erode. Guardate le foto sul sito del dailymail..

giovedì 26 febbraio 2009

Ancora sulle scie chimiche, la new entry mia conoscenza (?) Domenico Selle

Avrei da occuparmi di cose molto più serie, ma la vicenda mi ha incuriosito, per cui sono andato ad informarmi presso i miei ex colleghi di università, per vedere se si riusciva a capire chi era questo fantomatico Domenico. L'ipotesi più probabile è che si tratti di uno strano tipo, tale Domenico Selle. Pare che abbia avuto delle divergenze con il suo relatore di tesi, che l'ha spedito in Germania. Tipico di personaggi di tal fatta, questo si ostinava a proporre con testardaggine tonnellate di idee campate in aria, tipo un aereo a freccia negativa, che mi è stato riferito fu il motivo di esasperazione del dipartimento. Non aggiungo altro. Pare che abbiano smesso di pubblicare i miei commenti sul sito tankerenemy, bon, un fastidio di meno.

martedì 24 febbraio 2009

Vergogniamoci perché siamo dei razzisti schifosi



Come tutti sapete ora c'è l'emergenza sicurezza. La maggior parte degli stupri avvengono in famiglia, eppure noi ci indigniamo soltanto per quelli che ci fanno comodo; confondiamo rom, sinti e rUmeni, con la U perché non ci sia nessuna confusione subdola, eppure sappiamo che "nascono cattivi"; inseguiamo i bassissimi sentimenti che si agitano di fronte ad un nobile desiderio di vendetta, ergendoli a giustizia di stato; confondiamo la soluzione di problemi che riguardano la vita delle persone con ipocrite operazioni di raccolta del consenso, che invece i problemi li esasperano. Io provo profonda vergogna per le parole del signore che vedete nel video; una vergogna davvero intima, ragionata e sentita, una vergogna nera. Il sentimento politico che mi accompagna è prossimo alla disperazione, prossimo soltanto perché la disperazione è disumana, e richiede un attivismo che vada al di là dello scrivere questi miseri articoletti sul blog, al di là della messa in berlina delle mostruosità che avvengono sempre di più nel nostro paese, e con questo mi riferisco sempre a quel signore che vedete nel video, perché la messa in berlina di queste mostruosità invece che suscitare sdegno suscita approvazione, consenso. Siamo diventati un popolo di mostri, abbindolati dalle susseguenti emergenze, ridotti a cani da combattimento ammaestrati, ai quali di volta in volta si indica un diverso nemico, capaci solo di mordere e ringhiare. La mia vergogna si acuisce di fronte alle persone che da questo sentimento nazionalpopolare vengono danneggiate, nella vita di tutti i giorni, fino a che non riescono più a vivere, e si rassegnano a sopravvivere nella paura. Albanesi, rumeni, rom e sinti, stanziali e nomadi, livoriani, magrebini, tunisini e nigeriani, gay lesbiche e transessuali, minoranze di ogni genere io vi domando scusa, che siate criminali o no.

Ora vengo al punto però, perché un punto vero c'è. Vogliamo tenere a bada i criminali con le ronde, rendere sicuri i luoghi insicuri. Io vi domando, voi vi sentireste sicuri di fronte a ronde composte da quella gente che inneggia a quel signore che vedete nel video? Vi sentireste protetti, a vostro agio? Io ne sono letteralmente terrorizzato, e vorrei che ci riguardassimo "V per Vendetta", moderna ispirazione e spero antidoto a queste luride derive. Anche lì c'erano le ronde, anche lì c'era il problema sicurezza.



Oscuri presagi o esagerazione? Dove vogliamo andare, che paese vogliamo essere?
Voi pensate che dimezzare i tempi di prescrizione, approvare leggi come la possibilità di ricusazione del giudice o altre stramberie, mentre si istituiscono le ronde o i militari per strada, tutte queste cose siano reali politiche di sicurezza? I sindaci sceriffi, i commissari all' "emergenza rom", distruggono delle vite vere, generano dei disperati che domani si vendicheranno. Ci sono dei cittadini sinti a Venezia che aspettano da 35 anni una sistemazione decente, mentre loro connazionali anche meno meritevoli accedono usurpando loro il posto alle graduatorie delle case popolari. Il coraggio del sindaco Cacciari che ha deciso di costruire loro una sistemazione gli costerà la rielezione, mentre comitati di cittadini si oppongono con crudele stupidità ad una sistemazione che a loro è dovuta, e sarebbe dovuta anche gratuitamente visti i torti che sono stati loro fatti, ed invece dovranno pagare. Andate a conoscere queste persone, cani da combattimento ammaestrati, andate a vedere con quali vite avete a che fare.

lunedì 23 febbraio 2009

I Verdi Toscana e le Scie chimiche

E' proprio vero che non si finisce mai di sprofondare. Nell'abisso della disperazione nel quale sono caduti i partiti di sinistra italiani guadagnano rispetto il precipitare del PD che sostituisce Ignazio Marino con Dorina Bianchi proprio nel momento di massimo dibattito sul testamento biologico, il precipitare di rifondazione comunista, che si divide in un infinito processo di mitosi, ma la menzione d'onore ed il premio della critica va ai Verdi. Gli intelligentoni dei Verdi toscani hanno avuto la bella pensata, per sostenere la causa ambientalista, di dare credito alla teoria delle famigerate scie chimiche, con un articoletto degno del miglior Marcianò. Speriamo che si ravvedano in tempo, io da parte mia, da buon membro del NWO (New World Order), riconoscimento del quale vado fiero, ho scritto la seguente cortese missiva:

Vi scrivo in relazione alla pubblicazione dell'articolo di Maria Heibel "Scie chimiche; sai cosa sono?" che incredulamente mi trovo a leggere sul vostro sito, in cui si riportano pedissequamente e direi anche testardamente i principali punti sostenuti di cosiddetti "sciachimisti", punti che sono stati, checché ne dica il sig. Mauro Romanelli vostro portavoce, ampiamente, sistematicamente e scientificamente smontati quando non ridicolizzati. Mi scuserete se lo chiamo signore, ma così è d'uso chiamare i laureati all'estero, e credo che sia comunque un buon uso. A riprova di quanto vi dico vi segnalo il dossier preparato dal comitato CICAP rintracciabile all'indirizzo web http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273642 , nonché, per una veloce lettura, le FAQs ( http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273641 ) relative anche ai punti presentati, oltre che ad altre ridicole assurdità

Questo lo faccio perché sono sobbalzato sulla sedia nel trovare quell'articolo sul vostro sito, situazione che suggerirebbe sebbene non un endorsement, purtuttavia un'apertura di credito verso queste strampalate teorie complottiste. Questo danneggia fortemente la causa ecologista e verde che mi onoro di sostenere, portando allo stesso piano lotte ragionevoli e nobili come l'implementazione e lo sviluppo di energie alternative, la riduzione delle emissioni dei combustibili fossili e via dicendo, a queste teorie cospirazioniste quasi settarie, ed in questa maniera screditando irrimediabilmente presso le menti ragionevoli e non la stessa causa verde. Spero che abbiate la pazienza di informarvi tramite i link forniti dell'assurdità delle teorie di questi signori, ed in aggiunta ed a discredito dei dati che loro forniscono, assolutamente inaffidabili e da prendere con le pinze, vi segnalo una delle ultime truffe di uno dei principali esponenti, se non il più importante, del movimento sciachimista, tale antonio marcianò. I dettagli della truffa si trovano qui: http://attivissimo.blogspot.com/2008/11/scie-chimiche-ricercatore-pubblica-una.html , e qui il seguito http://attivissimo.blogspot.com/2008/11/scie-chimiche-nuovo-video-nuovo-falso.html . Qui: http://www.tankerenemy.com/2008/12/range-finder-come-si-sono-svolti-i.html trovate la replica delirante del signore, che accusa di tutto un enorme complotto dei servizi segreti, al soldo dei quali sarebbero il giornalista Attivissimo, ed altri "esponenti" nel Nuovo Ordine Mondiale.

Quello che è vero è che esiste un gruppo di persone che con dedizione si occupano di smontare queste strampalate teorie. A volte sono esasperate dal continuo rispuntare della teoria sciachimista in ogni dove, nonostante ogni volta venga puntualmente sbufalata, e da questo derivano attacchi più o meno violenti a chi dà credito a queste persone. La mia pazienza ancora regge, perché non sono solito occuparmi dei deliri dei complottisti, fino a che non ne ravviso il potenziale danneggiamento di qualcosa di importante, come in questo caso.

Vi saluto con fiducia nella vostra intelligenza

mercoledì 18 febbraio 2009

Sanremo 1a serata

bah, serata non male a dire la verità. Benigni quasi come ai vecchi tempi. Bonolis ormai è irrecuperabile, c'è da fargli il reset del vocabolario, un vezzo fastidioso soltanto. Laurenti ci ha ragione, faceva il karaoke. Incomprensibile la presenza del belloccio maritodinonsochi, invece la tipa m'ha fatto ridere con quella storia del "non si poteva chiamare Mario?". Mina all'inizio bella voce non c'è che dire, ben riuscito anche il tutto. Le gag Bonolis Laurenti un po' trite, adatte agli ultranovantenni appassionati del festival. M'è garbata la tipa febbricitante, simpatica. Incomprensibile pure il collegamento col tipo delle nazioni unite, la fiera del luogocomune peggiore. Ma Bonolis perché faceva finta di parlare quell'inglese teribbile? boh. Altre comparsate mi sono passate di mente. Veniamo alle canzoni.
Dolcenera anonima, anche se a me lei piace.
Leali 'ddu palle, voce bella per carità.
Tricarico merita per l'espressione assente, se evitasse di cantare..
Quel Marco Carta non sapevo chi fosse fino a due minuti fa, quando mi hanno comunicato la trista provenienza. Ancora più "trista" la performance.
Patty Pravo mi fa letteralmente cagare, per cui ero in bagno quando cantava.
Ah, quanto è figo il clarinetto quando suona Rhapsody in Blue, quasi quasi imparo a suonarlo.
Masini molto più che dignitoso. Poi da piccino Masini mi garbava, e non ho smesso.
Renga è uno bravo, ma la canzone simil lirica no, non va.
Sul trio Pupo Yussou N'Dour Belli stendo un velo pietosissimo.
Gemelli Diversi, senza quella roba elettronica sulla voce di quello checca, passabili.
Albano diosanto, una volta era fastidioso, ora ha perso la voce ed è meno fastidioso, ma pur sempre da evitare. Da notare i fischi del pubblico quando hanno annunciato che si era salvato.
Afterhours stonati, ciònondimeno ottimi. Prevedibilmente eliminati.
La Zanicchi vabbé... certo fa impressione sentirla dire quelle robe, brrr.
Nicolai-Di Battista, due grandi musicisti, a Sanremo non andranno lontano.
Povia, purtroppo la canzone funziona, ce la propineranno dovunque. Testo squallido. Se lo faceva al contrario si poteva credere alle sue buone intenzioni.
Da Vinci, mamma mia! Meglio abbassare il volume, tutto.
Lavezzi e Alexia, se Lavezzi stava a casa era meglio. Alexia mi garba, ma non a Sanremo.
I giovani, non mi chiedete i nomi, buona la prima, ottima la seconda, oribbile il terzo.
Notte a tutti!

lunedì 16 febbraio 2009

Disegno di legge Calabrò: Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento.

Riporto il disegno di legge Calabrò così come è allo stato attuale, all'interno del quale scrivo alcune considerazioni assai importanti, in corsivo e rosso nel testo:

Art. 1

(TUTELA DELLA VITA E DELLA SALUTE)

1.La Repubblica tutela la vita umana fino alla morte, accertata ai sensi della legge 29 dicembre 1993, n. 578

2.La Repubblica, in attuazione degli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione, tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce la dignità della persona umana riguardo alle applicazioni della biologia e della medicina.

3.La Repubblica riconosce come prioritaria rispetto all'interesse della società e della scienza la salvaguardia della persona umana.

4. La Repubblica riconosce il diritto alla vita inviolabile ed indisponibile (Attenzione! qui si definisce la vita indisponibile sulla base della sua inviolabilità. Questo significa privare della vera proprietà della propria vita ciascuno di noi. Il concetto di inviolabilità riguarda il diritto di ciascuno a non vedere la propria vita violata, ma a questo si aggiunge il concetto di indisponibilità, che priva ciascuno della possibilità di disporre, appunto, della propria vita!), garantito anche nella fase terminale dell'esistenza e nell’ipotesi in cui il titolare non sia più in grado di intendere e di volere.

5.La Repubblica, nel riconoscere la tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, garantisce la partecipazione del paziente all'identificazione delle cure mediche più appropriate, riconoscendo come prioritaria l'alleanza terapeutica tra il medico e il paziente (vedremo cosa significa questa "alleanza" nel seguito della legge), che acquista peculiare valore proprio nella fase di fine vita.

Art. 2

(DIVIETO DI EUTANASIA E DI SUICIDIO ASSISTITO)

1.Ogni forma di eutanasia, anche attraverso condotte omissive, e ogni forma di assistenza o di aiuto al suicidio sono vietate ai sensi degli articoli 575, 579, 580 del codice penale.

2. L'attività medica, in quanto esclusivamente finalizzata alla tutela della vita e della salute, nonché all'alleviamento della sofferenza non può in nessun caso essere orientata al prodursi o consentirsi della morte del paziente, attraverso la non attivazione o disattivazione di trattamenti sanitari ordinari e proporzionati alla salvaguardia della sua vita o della sua salute, da cui in scienza e coscienza si possa fondatamente attendere un beneficio per il paziente.

Art. 3

(DIVIETO DI ACCANIMENTO TERAPEUTICO)

1.Soprattutto in condizioni di morte prevista come imminente, il medico deve astenersi da trattamenti sanitari straordinari, non proporzionati, non efficaci o non tecnicamente adeguati rispetto alle condizioni cliniche del paziente o agli obiettivi di cura e/o di sostegno vitale del medesimo.

2.Il divieto di accanimento terapeutico non può legittimare attività che direttamente o indirettamente, per loro natura o nelle intenzioni di chi li richiede o li pone in essere, configurino pratiche di carattere eutanasico o di abbandono terapeutico.

Art. 4

(CONSENSO INFORMATO)

1.Salvo i casi previsti dalla legge, ogni trattamento sanitario (attenzione alla dicitura "trattamento sanitario", poiché in seguito da esso verranno escluse le pratiche di nutrizione ed idratazione artificiale, escludendo il paziente dalla possibilità di rifiutarle, anche se capace di intendere e volere) è attivato previo consenso esplicito ed attuale del paziente prestato in modo libero e consapevole.

2.L'espressione del consenso è preceduta da accurate informazioni rese in maniera completa e comprensibile circa diagnosi, prognosi, scopo e natura del trattamento sanitario proposto, benefici e rischi prospettabili, eventuali effetti collaterali, nonchè circa le possibili alternative e le conseguenze del rifiuto del trattamento.

3. L'alleanza terapeutica così costituitasi all'interno della relazione medico paziente è rappresentata da un documento di consenso, firmato dal paziente, che diventa parte integrante della cartella clinica (qui si definisce la precedente "alleanza terapeutica").
4.E' fatto salvo il diritto del soggetto interessato che presti o non presti il consenso al trattamento sanitario, di rifiutare in tutto o in parte le informazioni che gli competono. Il rifiuto può intervenire in qualunque momento e deve essere adeguatamente documentato.

5.Il consenso al trattamento sanitario può essere sempre revocato, anche parzialmente.

6.In caso di interdizione ai sensi dell’articolo 414 del codice civile, il consenso è prestato dal tutore che appone la firma in calce al documento. In caso di inabilitazione, ai sensi dell’art.415 del codice civile, si applicano le disposizioni di cui all’art.349, comma 3 del codice civile relative agli atti eccedenti l’ordinaria amministrazione. Qualora vi sia un amministratore di sostegno ai sensi dell'articolo 404 del codice civile e il decreto di nomina preveda l'assistenza in ordine alle situazioni di carattere sanitario, il consenso è prestato dall'amministratore di sostegno. La decisione di tali soggetti è adottata avendo come scopo esclusivo la salvaguardia della salute dell’incapace e non può pertanto riguardare trattamenti sanitari in pregiudizio della vita dell’incapace stesso (in questo caso si impedisce al tutore di attuare le volontà presunte del paziente, se esse contrastano con la conservazione in vita del paziente stesso).

7.Il consenso al trattamento medico del minore è accordato o rifiutato dagli esercenti la potestà parentale o la tutela; la decisione di tali soggetti è adottata avendo come scopo esclusivo la salvaguardia della salute psico-fisica del minore e non può pertanto riguardare trattamenti sanitari in pregiudizio della vita del minore (alla stessa maniera sui minori, giudicati incapaci in ogni caso di intendere e volere, o comunque assimilati).

8.Qualora il soggetto sia minore o incapace di intendere e di volere e l’urgenza della situazione non consenta di acquisire il consenso così come indicato nei commi precedenti, il medico agisce in scienza e coscienza, conformemente ai principi dell’etica e della deontologia medica.

Art. 5
(CONTENUTI E LIMITI DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO)

1.Nella Dichiarazione Anticipata di Trattamento il dichiarante esprime il proprio orientamento in merito ai trattamenti sanitari e di fine vita in previsione di una eventuale futura perdita della propria capacità di intendere e di volere

2.Nella Dichiarazione Anticipata di Trattamento il soggetto dichiara il proprio orientamento circa l'attivazione e non attivazione di specifici trattamenti sanitari, che egli, in stato di piena capacità di intendere e di volere e in situazione di compiuta informazione medico-clinica, è legittimato dalla legge e dal codice di deontologia medica a sottoporre al proprio medico curante.

3.Il soggetto può, in stato di piena capacità di intendere e di volere e in situazione di compiuta informazione medico-clinica, dichiarare di accettare o meno di essere sottoposto a trattamenti sanitari sperimentali, invasivi o ad alta rischiosità, che il medico ritenga possano essergli di giovamento, può altresì dichiarare di accettare o meno trattamenti sanitari che, anche a giudizio del medico avessero potenziale, ma non sicuro carattere di accanimento terapeutico (non si prevede, anche in caso di capacità di intendere e volere, la possibilità di rifiutare quei trattamenti medici che non abbiano il carattere di alta rischiosità, che non siano "sperimentali o invasivi", o che non siano di possibile accanimento terapeutico).

4.Nella DAT può essere esplicitata la rinuncia da parte del soggetto ad ogni o ad alcune forme particolari di trattamenti sanitari in quanto di carattere sproporzionato, futili, sperimentali, altamente invasive e invalidanti. Possono essere altresì inserite indicazioni da parte del redattore favorevoli o contrarie all'assistenza religiosa e alla donazione post mortem di tutti o di alcuni suoi organi.

5.Nella DAT il soggetto non può inserire indicazioni finalizzate all'eutanasia attiva o omissiva (purtroppo su questo non vi erano dubbi, sebbene ci sia il diritto al suicidio. Questo configura ancora una volta una disparità fortemente lesiva dei diritti delle persone in stato di handicap fisico. Questo perché esse non possono fisicamente porre fine alla propria vita, sebbene possano deciderlo).

6.Alimentazione ed idratazione, nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze e non possono formare oggetto di Dichiarazione Anticipata di Trattamento (attenzione! in questo articolo si esclude la possibilità non solo per chi è incapace di intendere e volere, ma anche per chi lo è, di rifiutare alimentazione e idratazione. Esse sono infatti escluse dalla categoria di trattamenti sanitari, e dunque secondo l'art. 4 comma 1 e art.5 comma 3 non rientrano nei trattamenti rifiutabili dal paziente).

7.La DAT assume rilievo nel momento in cui è accertato che il soggetto in stato vegetativo non è più in grado di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze e per questo motivo non può assumere decisioni che lo riguardano. La valutazione dello stato clinico va formulata da un collegio medico formato da cinque medici (neurologo, neurofisiologo, neuroradiologo, medico curante e medico specialista della patologia) designati dalla direzione sanitaria della struttura di ricovero.

Art. 6

(FORMA E DURATA DELLA DICHIARAZIONE ANTICIPATA DI TRATTAMENTO)

1 .Le Dichiarazioni Anticipate di trattamento (DAT) non sono obbligatorie né vincolanti (dunque sono abbastanza inutili: se si capita in cura da un medico che è anche un fanatico religioso, volete che questi non sfrutti il suo diritto di non rispettarle? qui si sancisce un discrimine forte ancora una volta fra forti e deboli, discrimine che assegna soltanto a chi è capace di intendere e volere il diritto di disporre del proprio corpo), sono redatte in forma scritta con atto avente data certa e firma del soggetto interessato maggiorenne, in piena capacità di intendere e di volere dopo una compiuta e puntuale informazione medico clinica, e sono raccolte esclusivamente da un notaio a titolo gratuito. Alla redazione della dichiarazione interviene un medico abilitato all'esercizio della professione che sottoscrive la Dichiarazione Anticipata di Trattamento.

2. Il notaio ne certifica l’autenticità ed attesta che il medico abbia informato con chiarezza il paziente delle possibili situazioni cliniche e dei possibili trattamenti di fine vita, al fine di rendere pienamente consapevole la dichiarazione di questi.

3. Le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento devono essere formulate in modo chiaro, libero e consapevole, manoscritte o dattiloscritte, nonché sottoscritte con firma autografa.

4. Salvo che il soggetto sia divenuto incapace, la Dichiarazione ha validità di tre anni, termine oltre il quale perde ogni efficacia. La DAT può essere indefinitivamente rinnovata, con la forma prescritta nei commi precedenti. (ancora un altro limite assurdo, poiché bisogna confermare di essere rimasti della stessa opinione, quando sarebbe più logico dover comunicare di aver cambiato opinione)

5. La DAT può essere revocata o modificata in ogni momento dal soggetto interessato. La revoca, anche parziale, della dichiarazione deve essere sottoscritta dal soggetto interessato

6. La DAT deve essere inserita nella cartella clinica dal momento in cui assume rilievo dal punto di vista clinico

7. In condizioni di urgenza, la DAT non si applica ove non ne sia possibile una immediata acquisizione.

Art. 7

(FIDUCIARIO)

1.Nella DAT è possibile la nomina di un fiduciario, maggiorenne, capace di intendere e di volere, che opera sempre e solo secondo le intenzioni legittimamente esplicitate dal soggetto nelle dichiarazioni anticipate, per farle conoscere e contribuire a realizzarne le volontà.

2.Il fiduciario appone la propria firma autografa al testo contenente le dichiarazioni anticipate.

3.Il fiduciario si impegna ad agire nell'esclusivo e migliore interesse del paziente.

4.Il fiduciario, in stretta collaborazione con il medico curante con il quale realizza l'alleanza terapeutica, si impegna a garantire che si tenga conto delle indicazioni sottoscritte dalla persona nella Dichiarazione Anticipata di Trattamento (che si "tenga conto", non che vengano rispettate, così come d'altronde espresso nel comma 1 dell'art. 6).

5.Il fiduciario si impegna a vigilare perché al paziente vengano somministrate le migliori terapie palliative disponibili, evitando che si creino situazioni sia di accanimento terapeutico, sia di abbandono terapeutico.

6.Il fiduciario si impegna a verificare attentamente che il paziente non sia sottoposto a nessuna forma di eutanasia esplicita o surrettizia (si rende responsabile penalmente il fiduciario nel caso di morte provocata del paziente).

7.Il fiduciario può rinunciare per iscritto all'incarico, comunicandolo direttamente al dichiarante o, ove quest'ultimo fosse incapace di intendere e di volere, al medico responsabile del trattamento sanitario.

Art. 8

(RUOLO DEL MEDICO)

1. La volontà espressa dal soggetto nella sua Dichiarazione Anticipata di Trattamento è attentamente presa in considerazione dal medico curante che, sentito il fiduciario, annoterà nella cartella clinica le motivazioni per le quali ritiene di seguirle (ancora una volta, deve annotare le motivazioni soltanto nel caso decida di rispettare la DAT, eppure nel comma 4 successivo si dice che in caso di sviluppi tecnici-terapeutici il medico deve motivare il proprio disattendimento della DAT, a dimostrare come sia una legge scritta con i piedi).

2. Il medico non può prendere in considerazione indicazioni orientate a cagionare la morte del paziente o comunque in contrasto con le norme giuridiche o la deontologia medica. Le indicazioni sono valutate dal medico, sentito il fiduciario, in scienza e coscienza, in applicazione del principio dell'inviolabilità della vita umana e della tutela della salute, secondo i principi di precauzione, proporzionalità e prudenza (si assegna al medico curante ampia possibilità di rifiuto delle disposizioni del paziente).

3. Il medico, nel caso di situazioni d'urgenza, sentito ove possibile il fiduciario, assume le decisioni di carattere terapeutico, in scienza e coscienza, secondo la propria competenza scientifico-professionale

4. Nel caso in cui le DAT non siano più corrispondenti agli sviluppi delle conoscenze tecnico-scientifiche e terapeutiche, il medico, sentito il fiduciario, può disattenderle, motivando la decisone nella cartella clinica (vedi commento al comma 1).

5. Nel caso di controversia tra fiduciario ed il medico curante, la questione è sottoposta alla
valutazione di un collegio di medici: medico legale, neurofisiologo, neuroradiologo, medico curante e medico specialista della patologia, designati dalla direzione sanitaria della struttura di ricovero. Tale parere non è vincolante per il medico curante (dunque in ogni caso è il medico curante ad avere l'ultima parola), il quale non sarà tenuto a porre in essere prestazioni contrarie alle sue convinzioni di carattere scientifico e deontologico (ancora una volta si ribadisce il diritto del medico curante a rispettare le sue convinzioni, non quelle del paziente o addirittura di un alternativo collegio di medici).

Art . 9

(AUTORIZZAZIONE GIUDIZIARIA)

1. In caso di contrasto tra soggetti parimenti legittimati ad esprimere il consenso al trattamento sanitario, la decisione è assunta, su istanza del pubblico ministero o da chiunque vi abbia interesse, dal giudice tutelare o, in caso di urgenza, da quest’ultimo sentito il medico curante.

2. L’autorizzazione giudiziaria è necessaria anche in caso di inadempimento o di rifiuto ingiustificato di prestazione del consenso o del dissenso ad un trattamento sanitario da parte di soggetti legittimati ad esprimerlo nei confronti di incapaci.

3. Nei casi di cui ai comma precedenti, il medico è tenuto a darne immediata segnalazione al pubblico ministero.

Art. 10

(DISPOSIZIONI FINALI)

1. Il contenuto della Dichiarazione Anticipata di Trattamento non configura, ai fini della presente legge, dato sensibile ai sensi del codice in materia di protezione dei dati personali di
cui al decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196.

2. E` istituito il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento nell’ambito di un archivio unico nazionale informatico presso il Consiglio nazionale del notariato.

3. L’archivio unico nazionale informatico e` consultabile, in via telematica, unicamente dai notai, dall’autorità giudiziaria, dai dirigenti sanitari e dai medici responsabili del trattamento sanitario di soggetti in caso di incapacità.

4. Con decreto del Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e d’intesa con il presidente del consiglio del notariato, (da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore
della presente legge) sono stabilite le regole tecniche e le modalità di tenuta e consultazione del registro di cui al comma 2.

5. La Dichiarazione Anticipata di Trattamento, le copie degli stessi, le formalità, le certificazioni, e qualsiasi altro documento sia cartaceo sia elettronico ad essi connessi e da essi dipendenti non sono soggetti all’obbligo di registrazione e sono esenti dall’imposta di bollo e da qualunque altro tributo.


edit: Riporto una segnalazione di Federico, che ringrazio.

L’interruzione di procedure mediche dolorose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati ottenuti può essere legittima. Si rinuncia all’accanimento terapeutico. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni spettano al paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o altrimenti a coloro che ne hanno legalmente diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.”

Cardinal Joseph Ratzinger, catechismo della Chiesa cattolica, 1994, par. 2278.

domenica 15 febbraio 2009

Lungarno: ci chiamavano ribelli

Che razza di gente è questa?


Bersani ad "Anno zero" parla di umanesimo e testamento biologico

C'era una volta, tanto tempo fa, una classe politica che teneva grandi discorsi. Forse perché erano dei grandi oratori, forse perché è vero il motto di Giulio Vittore: rem tene, verba sequentur. Ecco, in questo senso la parola è importante, la stessa parola che viene maltrattata, ridicolizzata, calpestata e sdrucita da gente del genere, che la usa per rappresentare significati altrettanto squallidi. A volte però, d'incanto, quasi inaspettatamente, forse per caso, alcune altre nobili persone si degnano di utilizzarla al meglio, per illuminare chi è disposto a farsi illuminare. Ho parlato di Rodotà e del suo splendido editoriale, la mia prossima è una testimonianza video, ed il suo protagonista è Bersani, al quale auguro, e nello stesso tempo a me stesso ed alle anime buone, di essere presto alla guida di un carrozzone quasi senza speranza.

venerdì 13 febbraio 2009

Mario Giordano e lo stile

Perdonatemi se userò uno stile un po' troppo colloquiale ed informale, che mal si adatterebbe ad uno spirito educato, ma, nel senso, ma come cazzo si fa leggere una merda di editoriale del genere senza che ti girino le palle? Perdonate la miseria del linguaggio, torno immantinente alla mia consueta eleganza. Abbiate la cortesia di piluccare l'articolaccio del direttore de Il Giornale, quotidiano di proprietà illustrissima, e di altrettanto illustre scempiaggine. La faziosità va rispettata come indizio di onestà e franchezza. La disonestà intellettuale si traveste da obiettiva dissertazione, si condisce di spirito - di patate in questo caso - e s'infervora degli umori della base. Quale contenuto s'avverte in tanto, mai abbastanza spregiato, eloquio? Non desidero considerare gli argomenti, seppure ve ne siano, del troiaiume (ops, non volevo, boccaccia mia abbi a cuore la civiltà) che abbiamo letto, e nemmeno le numerose aporie. Consideriamo in vece lo stile. Perché è nello stile che si scova l'indizio della povertà intellettuale dello scrittore. L'intero editoriale s'impianta sull'associazione ciclica, principiata nell'esordio e ricordata in conclusione, fra la "sinistra" caciarona e la costituzione che essa vuole rappresentare, con lo slogan "la costituzione siamo noi". Da questa infantile trovata si sviluppa l'argomentare decorando con posticci infamie l'altrui sembiante, al fine di ridicolizzare la stessa rappresentatività, ed in questa maniera passare per estimatori critici della Carta. Durante questo retorico e quanto mai spoglio dissertare, l'arricchimento del discorso si vale di malriuscite metafore e giuochi di spirito. Vorrebbe essere artifizio retorico questo: "hanno usato la Carta solenne come se fosse il Mocio Vileda"? Vorrebbe essere spiritoso questo: "tanto, si sa, a caval Donadi non si guarda in bocca"? Mascherare la propria disonestà intellettuale richiede assai maggiore arguzia, caro il mio deficiente direttore, ed un maggior talento. Con mascherante affabilità. Un suo affezionato lettore.

Premio creduloni della settimana

foto di Anikaviro - licenza
Grazie a Il Disinformatico: Antibufala: bambino inglese filma fantasma col telefonino


Il premio creduloni della settimana se lo guadagna appieno l'impeccabile e puntualissimo Tgcom, che riporta a pappagallo una notizia del già ridicolo The Sun, quotidiano noto sopratutto per le sue foto di tette e scimmie sul surf. Scrive il Tgcom: "Terrore in Gb, ripreso un fantasma!". Notiziona seguita da una descrizione ridicola corredata da affermazioni ridicole come: "Secondo gli esperti, si tratta della migliore immagine del genere mai ripresa prima." o "Sul caso, per ora, non si sono ancora espressi molti esperti del settore, ma per Julian Banks, esponente della "British Paranormal Society", il video ripreso da Reece rappresenta "potenzialmente la migliore immagine di un fantasma mai ripresa prima".". Vi invito a guardare il video ridicolo, il trucco è così evidente che non ci sono parole... Crediamo pure ai fantasmi, ai santi e ai miracoli, agli ufo, alle scie chimiche, alle madonne di fatima e medjugorie, a chi separa le acque, a chi appare nelle crepes o nelle patate fritte, a chi dice che non siamo andati sulla luna, a chi dice che verremo distruttu nel 2012, a chi dice che siamo già stati distrutti, a chi scioglie il sangue di un santo, a chi crede che i cerchi nel grano siano il gioioso passatempo di viaggiatori iperspaziali, ai ridicoli gruppi facebook, alle cure miracolose. E poi lamentiamoci del fatto che la nostra sarebbe un'epoca razionalista e scientista.

edit: era un ratto sul surf, non una scimmia, scusate l'imprecisione!

giovedì 12 febbraio 2009

Rileggere Darwin dopo 150 anni

Pubblicizzo un incontro che sarà gradito agli appassionati di scienza.

Data:
giovedì 12 febbraio 2009
Ora:
17.45 - 23.45
Luogo:
Teatro Colosseo
Indirizzo:
Via Madama Cristina 71 - 10125 TORINO (TO)
Telefono:
390118394913
E-mail:


Nell'ambito di Giovedìscienza incontro con Piergiorgio Odifreddi dell'Università di Torino.

Il 27 dicembre 1831 la nave Beagle salpò dall'Inghilterra con a bordo un passeggero d'eccezione, il giovane Charles Darwin, per un giro del mondo che durò cinque anni. In quel viaggio Darwin raccolse dati naturalistici di ogni genere, e tornato in patria si mise a esaminarli, arrivando, nel suo capolavoro, L'origine delle specie (1859), alla conclusione che le specie vegetali e animali non sono state create indipendentemente l'una dall'altra una volta per sempre, ma si sono evolute nel tempo...

Presenta Piero Bianucci.

E' possibile seguire la conferenza in diretta su Internet o anche vederla dopo qualche giorno dalla data di programmazione su http://www.giovediscienza.org

A cura dell'Associazione Centro-Scienza Onlus

mercoledì 11 febbraio 2009

L'avvenire di chi?

Avrei voluto scriverne io, ma mi trattengo sempre perché troppi ne hanno parlato, spesso a sproposito. Questo articolo di Avvenire però non merita di passare sotto silenzio, perché sia pubblica la caratura morale dei "defensores fidei et vitae". Dunque userò le parole di un mio amico, che recentemente ha scritto una lettera di protesta alla redazione del giornale cattolico. Lettera che vale davvero la pena di leggere.

Sono talmente sdegnato che evitero' ipocriti saluti di circostanza. Avrei voluto rivolgermi direttamente al giornalista Tarquinio, ma non sono riuscito a trovare un indirizzo email piu' appropriato di questo.
Trovo estremamente orribile e disumano il modo in cui il vostro quotidiano ha trattato la vicenda Eluana Englaro. Non avete esitato a definire "boia" un padre distrutto da una tragedia che non augurerei neanche alla persona peggiore di questo pianeta. Avete parlato di assassinio mentre c'era una ragazza in agonia da 17 anni, la meta' della sua esistenza biologica, che non avrebbe voluto sopravvivere in quel modo. Questa e' la verita', anche se per voi non e' giusto, per lei lo era e molti cittadini italiani pensano che sia disumano sopravvivere in uno stato di assoluta incoscienza per decenni, senza alcuna speranza e senza la capacita' di interagire col mondo esterno, di provare emozioni ed esprimerle alle persone che si amano.
Io non ho la pretesa di imporvi la mia idea di Vita, ognuno e' libero di stabilire quale sia il limite invalicabile oltre al quale si compie solo violenza su un corpo inerte e inerme, ma voi non mostrate alcun rispetto, soprattutto verso le persone piu' colpite dal dolore. Non vi fermate neanche di fronte a quella Morte che per voi dovrebbe essere un evento drammatico, visto che fareste qualsiasi cosa per evitarla, anche sostenere le strumentalizzazioni politiche piu' becere e pericolose, che mettono in crisi la Democrazia italiana.
Io ritengo che la vostra violenta campagna contro Beppino Englaro, le Leggi italiane e le Istituzioni che ci tutelano dalle violazioni dei nostri diritti e dalle derive dittatoriali, sia solo pretestuosa e densa di ipocrisia. Non vi sta a cuore Eluana, non l'avete mai conosciuta e non v'interessa farlo, avete assunto il suo corpo straziato a macabra reliquia da idolatrare, propinando palesi falsita' circa le sue reali condizioni ed omettendo quello che era davvero Eluana fino al gennaio del 1992: una persona libera. Ed e' questo che non tollerate: la Liberta' degli individui. Volete imporre agli altri individui le vostre leggi morali, anche quando esse agiscono nelle sfere piu' intime: questa cosa e' orrenda.
Io non sono cattolico, non appartengo a nessuna religione, ma non mi considero ne' migliore ne' peggiore degli altri. Ho la mia etica, tutti ne hanno una naturale ed anche la morale cattolica per alcuni versi asseconda l'etica naturale, altrimenti sarebbe impossibile accettarne i principi. E quando una morale si dimostra sorda rispetto ai sentimenti umani ci sono tre modi per dissentire: agire in modo contrario nell'ipocrisia; restare all'interno di tali regole con sofferenza oppure rinnegare tali regole ed affermare la propria natura.
Beppino Englaro ha scelto la terza strada, la piu' limpida, la piu' coraggiosa, la piu' difficile, in un Paese in cui i cittadini hanno sempre piu' voglia di cercare semplici scorciatoie anche per mezzo di ignobili compromessi. Ha voluto affermare per conto di propria figlia che la sua etica non merita di essere discriminata in un Paese laico. Ha voluto che lo Stato le riconoscesse i Diritti Costituzionali piu' essenziali, come quello di poter decidere cio' che viene fatto sul suo corpo in base alle proprie convinzioni.
Io sono fra quelle persone che si sentono discriminate ed offese dalla vostra violenza. Sento che quel "boia" sia diretto anche a me, perche' la mia etica non ritiene ingiusto lasciarsi morire quando si e' nelle condizioni in cui era Eluana. Affermare che gli atei e tutti quelli che non accettano a priori le leggi del vostro dio, abbiano una cultura di morte, negativa, quindi inferiore, e' paragonabile alle discriminazioni di tipo nazista. La discriminazione di quelli che sono "nel torto" rispetto a quelli che sono "nel giusto". Questa concezione dimostra che avete un idea miserabile dell'Umanita' che senza delle leggi imposte da dio sarebbe solo una creatura mostruosa, incapace di distinguere il Bene e il Male. Invece per fortuna non e' cosi'. L'uomo nasce Libero ed e' in grado di provare Amore, lo stesso Amore che Beppino ha dimostrato verso sua figlia, verso la Liberta' di Eluana.
Io spero che Tarquinio sia denunciato per le sue frasi dense di odio e di disprezzo per Beppino e per chi ha difeso una scelta assolutamente legittima e degna almeno quanto le vostre opinioni da cattolici. Il giornalista e l'editore si devono assumere la responsabilita' di aver compiuto un atto umanamente ignobile e spero che tutta l'opinione pubblica si renda conto della portata di questa offensiva mossa proprio nel giorno dedicato al silenzio e al rispetto. E dovrete anche rendere conto di non aver usato cotanta violenza nemmeno contro gli esecutori ed i mandanti di veri e propri genocidi, guerre, massacri ed i responsabili della morte per stenti di bambini, donne ed intere popolazioni civili.
Se la chiesa continuera' a mostrarsi sempre cosi' disumana e contradditoria anche rispetto ai principi cristiani di amore verso il prossimo e di vicinanza ai piu' deboli, essa sara' sempre piu' lontana dalla gente, come gia' sta accadendo in Italia, a meno che l'umanita' non degeneri e perda definitivamente la capacita' critica e la facolta' della ragione, e mi pare che il vostro contributo "culturale" agisca proprio in questa direzione - e non siete i soli, purtroppo - verso una volonta' di imbarbarimento dell'opinione pubblica, anche servendosi di vicende cosi' tragiche.
Con enorme biasimo.

Gianpaolo Cavaliere "

lunedì 9 febbraio 2009

Porta a porta

Vespa: "una persona è morta due ore fa e noi siamo COSTRETTI a parlarne"

Pover'uomo. Umile cronista, vittima degli avvenimenti.

Lutto civile

Uno splendido editoriale

Ogni tanto, molto raramente, leggere il giornale è un piacere, seppure triste. In particolare se a scrivere è Stefano Rodotà, un esempio di civiltà incarnata. Il suo ultimo editoriale "Lo tsunami costituzionale" è un paradigma di limpidità di pensiero, profondità di contenuti e precisione espositiva. A lui va il mio ringraziamento.

Bufala Facebook VIP

La prima volta uno pensa: saranno degli ingenui. La seconda che forse sono un po' troppo ingenui. La terza che sono anche un po' stupidi. Dopo la terza però ci sono seri motivi perché uno pensi che si tratti di decerebrati senza speranza.

venerdì 6 febbraio 2009

Decreti legge ad hoc ed altre terribili assurdità del nostro presidente del consiglio


Come al solito non entro nel merito del caso di Beppino Englaro, poiché lo ha già fatto un tribunale. Non posso però tacere sulle dichiarazioni del presidente del consiglio di uno stato supposto democratico e libero come quello italiano, anche se dirò delle ovvietà. Perché se si poteva pensare di aver toccato il fondo, stiamo andando oltre: le dichiarazioni rilasciate dimostrano una deriva autoritaristica inusitata e molto preoccupante. E' incredibile che si pensi al parlamento come un ostacolo al governo, invece che come lo strumento stesso della democrazia. E' incredibile che si ignorino le preoccupazioni espresse dal presidente della Repubblica, liquidandolo quasi come una seccatura. E' incredibile che affermazioni come quella di un vescovo della Chiesa, vere e proprie ingerenze di uno stato estero nella vita democratica di un paese laico, vengano considerate normali. E' incredibile e fastidioso che questo maledetto governo riduca tutto, anche le questioni più serie, ad uno slogan. Sono più che arrabbiato, sono furioso.

lunedì 2 febbraio 2009

La fede di Don Franco Barbero

Mi rendo conto che fino a questo momento il blog è stato piuttosto autoreferenziale, com'è giusto che sia per un blog. Mi rendo altresì conto però che ogni tanto una voce fuori dal coro non può che fare bene. Oggi pubblico la risposta di Don Franco Barbero ad una mia domanda sulla fede, che a me continua ad essere incomprensibile, sebbene rispetti talune posizioni a riguardo, come quella del gentilissimo Barbero, appunto.

Il succo della domanda:

Le propongo di seguito una considerazione sulla fede, che è l'argomento che più mi preme in questo momento, e forse il vero discrimine fra credenti ed atei. Sarebbe per me un grande regalo se lei spendesse un poco del suo tempo nel confutare le mie considerazioni, e spero che questo possa essere utile a me ed ai miei lettori, se mi dà il permesso di pubblicare sul blog la sua risposta ovviamente, per “aumentare” il livello di tolleranza nei confronti dei credenti, perché è esperienza comune che l'ignoranza dell'altro conduce al conflitto ed all'odio reciproco.


Ormai anche la fisica, con Heisemberg e il suo principio di indeterminazione, e la matematica, con Göedel ed il suo teorema di incompletezza, hanno riconosciuto che non tutto è conoscibile, che ad un certo punto la ragione deve accontentarsi di una conoscenza parziale del mondo. La scienza può aiutarci a capire qualcosa del mondo, molto poco, ma questo non sembra accontentare coloro che ritengono, in quanto uomini, di essere speciali, di meritare un posto nella vita che non sia limitato, confinato, alle leggi meccaniche o quantistiche della natura. L'assunzione di una verità rivelata pare completare questa mancanza di “senso” umano della vita, che la scienza parrebbe consegnarci.

Il ragionamento però mi conduce a pensare in questa maniera: la conoscenza procede attraverso il ragionamento sulle cose del mondo, il metodo scientifico ci insegna il discrimine tra ciò che è vero, ciò che è probabile o ragionevole, e ciò che è falso. Lo scienziato, inevitabilmente, crede in un ordine del mondo, altrimenti la sua ricerca scientifica sarebbe vana in partenza. L'ordine regolatore non è ovviamente dimostrabile, ma è ragionevole. L'esperienza, man mano che la conoscenza progredisce, conferma questa ragionevole ipotesi. Ma i credenti non si accontentano, e vorrebbero assegnare al mondo una ragione antropocentrica, un Dio creatore antropomorfo che dia un senso alla vita (alla morte). La posizione che a me parrebbe più logica sarebbe quella di accontentarsi di ciò che è conoscibile, assegnando alla fede il carattere suo proprio di irrazionale, e dunque non accettabile. La fede come strumento di conoscenza è contraddittoria, poiché non si può scegliere di credere su basi razionali, altrimenti si potrebbe credere a tutto o al contrario di tutto.

Quando propongo questo mio dubbio, i vari ministri della Parola mi dicono che la fede parla al cuore, che devo cercare nel mio cuore, che la Bibbia è la parola di Dio. A me pare che parlino a sé stessi, non mettendosi nella prospettiva di chi non crede. Non si può parlare ad un non credente presupponendo che egli creda, è paradossale! Se poi la fede è un dono di Dio, io che ne sono privo dovrei considerarmi predestinato alla dannazione, come alcune eresie cristiane hanno fatto, oppure dovrei vivere nell'attesa di ricevere il dono, cosa altrettanto irrazionale per un non credente. La questione per un non credente è proprio questa, che non è ragionevole ipotizzare un Dio creatore, che interviene nel mondo, salva o condanna, perdona ed è infinitamente buono, et cetera. E' anzi irragionevole. Se anche fosse ragionevole ipotizzarne uno trascendente, completamente separato dalla realtà, sarebbe inutile la sua essenza, poiché a tutti gli effetti non esisterebbe, ovvero non “sarebbe per l'uomo”. Mi sembra altrettanto ipocrita assumere l'esistenza di un Dio per ragioni morali, primo perché non è detto che tutto ciò che serve esiste, ed in secondo luogo perché l'agire morale non è esclusiva dei credenti, anzi, spesso sono proprio i non credenti che agiscono nella maniera "più morale". Inoltre la teoria dei giochi parrebbe offrire una morale laica assai più ragionevole di quella proposta in testi sacri scritti in epoche ormai troppo lontane dalla nostra, che costringono gli esegeti ad acrobazie filologiche ed interpretative degne di un circo. Conciliare fede e ragione, come ha cercato di fare nella nota enciclica, in maniera a mio parere sterile, il defunto pontefice, mi pare equilibrismo privo di sostanza. Insomma, del problema della fede mi riesce difficile venirne a capo.

La risposta di Don Franco Barbero:

Mi limiterò a poche osservazioni.
- Non sento alcun desiderio e non vedo alcuna possibilità di confutare la sua visione atea della vita. La trovo dignitosa, coerente, costruttiva.
- Credenti, non credenti, agnostici: tutti siamo soggetti etici e la fede non conferisce alcuna specificità o superiorità. Nessuna "cultura" da sola oggi può affrontare le sfide che sono sul tappeto. Occorre, a mio avviso, valorizzare ogni apporto uscendo da ogni pratica "esclusivista".
- La fede non si dimostra. Per me, all'interno delle mie coordinate esistenziali, la fede è la posizione che ritengo più ragionevole. Tuttavia essa non mi appare mai come razionalmente dimostrabile o priva di aporie. Non muoverei mai un dito per convincere qualcuno dell'esistenza di Dio. Semplicemente dichiaro la mia fiducia radicale in Dio a partire dalla testimonianza delle Scritture, di Gesù, della mia coscienza ed esperienza di vita.
- Ovviamente non credo a tutto e al contrario di tutto, non credo alle superstizioni e alle ideologie cattoliche ufficiali. A livello razionale sono convinto che tra Gesù e il cristianesimo non c'è continuità e parentela.
- Spero che esistano sempre più atei e agnostici che diano al mondo il segnale della libertà di credere o non credere. Non mi sento separato da nessun uomo e da nessuna donna che cercano giustizia, verità, nonviolenza. Mi sento come un fratello ed un amico. Più incontro atei, più mi sento stimolato a crescere in una fede adulta. Del resto, una delle meraviglia della vita consiste proprio, a mio avviso, nel dialogo delle differenze, nella "promozione" delle differenze.
Dialogare, camminare insieme, scambiarci opinioni, scelte, decisioni... è il sale dell'esistenza.

Non posso che ringraziare per la cordialità ed invitare i lettori di questo blog a seguire gli interventi di Don Franco sul suo di blog.