Avrei voluto scriverne io, ma mi trattengo sempre perché troppi ne hanno parlato, spesso a sproposito. Questo articolo di Avvenire però non merita di passare sotto silenzio, perché sia pubblica la caratura morale dei "defensores fidei et vitae". Dunque userò le parole di un mio amico, che recentemente ha scritto una lettera di protesta alla redazione del giornale cattolico. Lettera che vale davvero la pena di leggere.
Sono talmente sdegnato che evitero' ipocriti saluti di circostanza. Avrei voluto rivolgermi direttamente al giornalista Tarquinio, ma non sono riuscito a trovare un indirizzo email piu' appropriato di questo.
Trovo estremamente orribile e disumano il modo in cui il vostro quotidiano ha trattato la vicenda Eluana Englaro. Non avete esitato a definire "boia" un padre distrutto da una tragedia che non augurerei neanche alla persona peggiore di questo pianeta. Avete parlato di assassinio mentre c'era una ragazza in agonia da 17 anni, la meta' della sua esistenza biologica, che non avrebbe voluto sopravvivere in quel modo. Questa e' la verita', anche se per voi non e' giusto, per lei lo era e molti cittadini italiani pensano che sia disumano sopravvivere in uno stato di assoluta incoscienza per decenni, senza alcuna speranza e senza la capacita' di interagire col mondo esterno, di provare emozioni ed esprimerle alle persone che si amano.
Io non ho la pretesa di imporvi la mia idea di Vita, ognuno e' libero di stabilire quale sia il limite invalicabile oltre al quale si compie solo violenza su un corpo inerte e inerme, ma voi non mostrate alcun rispetto, soprattutto verso le persone piu' colpite dal dolore. Non vi fermate neanche di fronte a quella Morte che per voi dovrebbe essere un evento drammatico, visto che fareste qualsiasi cosa per evitarla, anche sostenere le strumentalizzazioni politiche piu' becere e pericolose, che mettono in crisi la Democrazia italiana.
Io ritengo che la vostra violenta campagna contro Beppino Englaro, le Leggi italiane e le Istituzioni che ci tutelano dalle violazioni dei nostri diritti e dalle derive dittatoriali, sia solo pretestuosa e densa di ipocrisia. Non vi sta a cuore Eluana, non l'avete mai conosciuta e non v'interessa farlo, avete assunto il suo corpo straziato a macabra reliquia da idolatrare, propinando palesi falsita' circa le sue reali condizioni ed omettendo quello che era davvero Eluana fino al gennaio del 1992: una persona libera. Ed e' questo che non tollerate: la Liberta' degli individui. Volete imporre agli altri individui le vostre leggi morali, anche quando esse agiscono nelle sfere piu' intime: questa cosa e' orrenda.
Io non sono cattolico, non appartengo a nessuna religione, ma non mi considero ne' migliore ne' peggiore degli altri. Ho la mia etica, tutti ne hanno una naturale ed anche la morale cattolica per alcuni versi asseconda l'etica naturale, altrimenti sarebbe impossibile accettarne i principi. E quando una morale si dimostra sorda rispetto ai sentimenti umani ci sono tre modi per dissentire: agire in modo contrario nell'ipocrisia; restare all'interno di tali regole con sofferenza oppure rinnegare tali regole ed affermare la propria natura.
Beppino Englaro ha scelto la terza strada, la piu' limpida, la piu' coraggiosa, la piu' difficile, in un Paese in cui i cittadini hanno sempre piu' voglia di cercare semplici scorciatoie anche per mezzo di ignobili compromessi. Ha voluto affermare per conto di propria figlia che la sua etica non merita di essere discriminata in un Paese laico. Ha voluto che lo Stato le riconoscesse i Diritti Costituzionali piu' essenziali, come quello di poter decidere cio' che viene fatto sul suo corpo in base alle proprie convinzioni.
Io sono fra quelle persone che si sentono discriminate ed offese dalla vostra violenza. Sento che quel "boia" sia diretto anche a me, perche' la mia etica non ritiene ingiusto lasciarsi morire quando si e' nelle condizioni in cui era Eluana. Affermare che gli atei e tutti quelli che non accettano a priori le leggi del vostro dio, abbiano una cultura di morte, negativa, quindi inferiore, e' paragonabile alle discriminazioni di tipo nazista. La discriminazione di quelli che sono "nel torto" rispetto a quelli che sono "nel giusto". Questa concezione dimostra che avete un idea miserabile dell'Umanita' che senza delle leggi imposte da dio sarebbe solo una creatura mostruosa, incapace di distinguere il Bene e il Male. Invece per fortuna non e' cosi'. L'uomo nasce Libero ed e' in grado di provare Amore, lo stesso Amore che Beppino ha dimostrato verso sua figlia, verso la Liberta' di Eluana.
Io spero che Tarquinio sia denunciato per le sue frasi dense di odio e di disprezzo per Beppino e per chi ha difeso una scelta assolutamente legittima e degna almeno quanto le vostre opinioni da cattolici. Il giornalista e l'editore si devono assumere la responsabilita' di aver compiuto un atto umanamente ignobile e spero che tutta l'opinione pubblica si renda conto della portata di questa offensiva mossa proprio nel giorno dedicato al silenzio e al rispetto. E dovrete anche rendere conto di non aver usato cotanta violenza nemmeno contro gli esecutori ed i mandanti di veri e propri genocidi, guerre, massacri ed i responsabili della morte per stenti di bambini, donne ed intere popolazioni civili.
Se la chiesa continuera' a mostrarsi sempre cosi' disumana e contradditoria anche rispetto ai principi cristiani di amore verso il prossimo e di vicinanza ai piu' deboli, essa sara' sempre piu' lontana dalla gente, come gia' sta accadendo in Italia, a meno che l'umanita' non degeneri e perda definitivamente la capacita' critica e la facolta' della ragione, e mi pare che il vostro contributo "culturale" agisca proprio in questa direzione - e non siete i soli, purtroppo - verso una volonta' di imbarbarimento dell'opinione pubblica, anche servendosi di vicende cosi' tragiche.
Con enorme biasimo.
Gianpaolo Cavaliere "
3 commenti:
Grazie per aver pubblicato questa lettera, ho ricambiato il favore pubblicizzando questo post e il tuo blog sul sito dell'UAAR in un commento a quest'articolo:
http://www.uaar.it/news/2009/02/10/eluana-morta-considerazioni-sparse/
Non solo concordo con le critiche espresse in questa lettera, ma mi sento vicino ai sentimenti da cui scaturiscono quelle parole, sentimenti quali frustrazione, sdegno e tristezza per le esternazioni che questi figuri sedicenti cristiani si permettono con impunità morale.
Ma i primi ad essere chiamati in causa sono i cattolici stessi e la loro credibilità, perché la promiscuità fra puri difensori della vita e governanti, che ha prospettato quadri para-eversivi (secondo la cara vecchia abitudine berlusconiana), ha dimostrato una volta di più come la religione, affidata in mano a gente come ratzinger, non può essere altro che instrumentum regni.
Altro che Dio, fede e morale.
Se Ratzinger è un pastore delle anime, Berlusconi è un presidente del consiglio!
Sempre più sconvolto e irritato per ciò che taluni scrivono e soprattutto perchè si spesso sono gli stessi che si ergono a difensori di diritti umani, che la loro Chiesa ha calpestato e calpesta ancora oggi in ogni dove http://saltasultreno.blogspot.com/
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