a sinistra "Essenza della religione" di Leonardo D'Amico. Fotografia rilasciata secondo licenza Creative Commons.
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Chiesa deriva dal greco ekklesia (lat. ecclesia), e prima ancora ek-klaleo ovvero ek (da) kaeo (chiamare), dunque invitare. Per sua natura essa accoglie, invita. Non affilia, ma accoglie. Nel senso cattolico del termine, essa si sente di rappresentare il genere umano nella sua totalità, di credenti e non credenti, peccatori e santi, dal papa all'ultimo dei più turpi miscredenti. Ed infatti l'origine stessa della chiesa cattolica, che si innesta sul ceppo giudaico-ebraico, è un origine inclusiva. Saul di Tarso (San Paolo per intendersi) pensa che la maniera migliore per rendere folta la comunità cristiana sia smettere di proibire alcune cose, come la circoncisione (che era la principale difficoltà per la conversione di un pagano adulto) o i cibi impuri. Siate circoncisi nel cuore, se volete essere cristiani. Siate puri nell'anima.
In definitiva, la chiesa cattolica in origine era quanto di più inclusivo si possa riuscire a fare di un'organizzazione, ma successivamente essa è diventata positiva, sempre più positiva. Ha cominciato ad assumere il carattere esclusivo di chi possiede potere. Dunque, la trinità, la verginità della Madonna, il celibato dei sacerdoti, fino alla recente dichiarazione del vescovo di Kansas city che negherà la comunione a coloro che hanno votato Barack Obama, in quanto egli rappresenterebbe l'alternativa al pro-life McCain. Trascurando la contraddizione evidente nel riconoscere nell'erede di uno dei presidenti più guerrafondai della storia un paladino della vita, è chiaro però il carattere esclusivo che la nuova Chiesa positiva ha assunto ormai da secoli.
Tutto questo per arrivare a definire questo chimerico cattolicesimo all'Italiana, e rispondere alla domanda introduttiva: sapete quanti cattolici siamo in Italia? I calcoli ufficiali sono fatti secondo i registri di battesimo delle parrocchie, e stimano che più del 90% degli italiani sono cattolici. Ma ovviamente questo dato è piuttosto discutibile, essendo la maggior parte dei battezzati violentati nella loro volontà attuale. Ciò nonostante da un articolo illuminante del Corriere della Sera del gennaio 2006 possiamo ricavare diverse considerazioni. Come ci disse all'epoca l'Eurispes (e non starò a cercare qualcosa di più recente, poiché in definitiva non ne vale la pena) l'87,8% del campione di italiani si dichiarava cattolico. Una percentuale molto vicina a quella dei battezzati, ma, attenzione, soltanto il 37% si dichiarava cattolico praticante, secondo la strana formula per cui si può essere anche cattolici non praticanti, ma di questo discuteremo in seguito. Vale la pena analizzare a fondo i risultati dell'indagine, perché ciascuno è significativo a suo modo.
Aborto
Sull'aborto l'83,2% del campione è favorevole nel caso in cui la madre sia in pericolo di vita, il 72,9% in caso di gravi anomalie e malformazioni del feto, il 65,1% in caso di violenza sessuale.
Pacs, Dico o simili
ll 68,7% dei cattolici italiani interpellati dall'Eurispes è favorevole all'introduzione dei pacs, i patti civili di solidarietà.
Fecondazione assistita ed eutanasia
Il 58,7% dei cattolici è favorevole alla fecondazione assistita. Il 38,1% è favorevole all'eutanasia, il 48,1% è contrario ma gli indecisi sono il 13,8%.
Frequenza alle celebrazioni religiose
Si reca alla Messa tutte le domeniche il 30,8% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni, a fronte del 22,4% e del 28,5% dei soggetti intervistati appartenenti rispettivamente alle fascia d'età 25-34 e 35-44 anni.
Ora è ovvio che queste percentuali sarebbero ridicole ed incomprensibili agli occhi di qualcuno che non sapesse bene cosa si intende quando si dice cattolico. Ma questa non è una giustificazione! Se io fossi intimamente convinto del fatto che dalla frequenza con la quale partecipo alla santificazione della domenica dipende la mia salvezza eterna, pur di non perdere una celebrazione rischierei la mia vita terrena e momentanea. A questo la macchina ecclesiastica rimedia con la sua maggiore fonte di guadagno, che sbrigativamente chiamerò indulgenza. Ma l'indulgenza non può trovar luogo nell'ambito delle convinzioni personali di ciascuno. Motivo per cui, in presenza di aborti, divorzi, eutanasia et cetera è ovvio che in alcun modo ci si può dichiarar cattolici.
Questo mi conduce ad affermare che la maggior parte degli italiani è cattolica all'Italiana, ovvero non cattolica, ma superstiziosa, irrazionale e tradizionalista. [to be continued...]
1 commento:
Della serie "tanto che c'è di male a credere" e "le radici cristiane" e "le tradizioni" ecc ecc. Poi ad uno che si dichiara cattolico gli chiedi come faccia a credere che l'ostia diventi una fettina di carne e lui ti risponde nella maniera più sacrilega "eh, ma è solo un simbolo". 'Simbolo 'sti cavoli, questa è la dottrina della loro Chiesa, l'ostia è CARNE, e se non ci credi, sei automaticamente scomunicato.
In bocca al lupo per la tesi!
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