venerdì 22 maggio 2009
L'articolo sul documento della commissione d'inchiesta irlandese sui "preti pedofili"
Torno a scrivere un post velocissimo per segnalare il mio articolo su The Populi, riguardo i casi di pedofilia endemica nelle strutture di accoglienza di minori gestite da religiosi in Irlanda. Lo trovate qui: http://www.thepopuli.com/2009/05/la-pedofilia-in-irlanda-tutti-gli-abusi-del-clero/
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venerdì 15 maggio 2009
sabato 9 maggio 2009
venerdì 8 maggio 2009
Son soddisfazioni...
Tenere un blogghettino spiaccicato sulla periferia dell'immensa blogosfera, una piccolissima increspatura nel mare della rete, può essere in qualche maniera frustrante. E' per questo che nascono e muoiono in un respiro numerosi blog, animati prima da buonissime intenzioni, ed assassinati poi dalla crudeltà del contatore visite. E' la selezione casuale, che magari tiene vivi dei blog inutili e fastidiosi, per via dell'esasperato attivismo dei proprietari.
Questo bloggaccio qua è ancora vivo, e qualche soddisfazione la dà: spulciando le statistiche google, m'accorgo che un centinaio di persone al mese arrivano qua cercando robe relative a Simoncini e al bicarbonato in varie maniere. In tre mesi fanno 300 persone. Se solo 3 di queste persone che stavano cercando un'alternativa di cura ad un loro problema, o a quello di loro famigliari, hanno desistito per via delle due cose che ho scritto a riguardo, beh, è un'enorme soddisfazione.
Questo bloggaccio qua è ancora vivo, e qualche soddisfazione la dà: spulciando le statistiche google, m'accorgo che un centinaio di persone al mese arrivano qua cercando robe relative a Simoncini e al bicarbonato in varie maniere. In tre mesi fanno 300 persone. Se solo 3 di queste persone che stavano cercando un'alternativa di cura ad un loro problema, o a quello di loro famigliari, hanno desistito per via delle due cose che ho scritto a riguardo, beh, è un'enorme soddisfazione.
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giovedì 7 maggio 2009
Maroni:
"I clandestini non arrivano sul territorio nazionale ma vengono respinti alla frontiera, valutare le richieste di asilo non è quindi compito del governo italiano"
occhebbell raggionamento!
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Paradossalmente...
Come sappiamo, il cav. Silvio Berlusconi è nel bel mezzo di una crisi familiare, condita in salsa politica, con contorno di religiosità. Passando ad assaporare il contorno, mi è venuta in mente una curiosità. Sappiamo che il quotidiano dei vescovi si è espresso con veemenza sulla vicenda, criticando duramente il presidente. Eppure se egli divorziasse, la congregazione per la dottrina della fede ci fa sapere che rientrerebbe a pieno titolo in possesso del diritto di gustare la carne del redento.
"Se i divorziati si sono risposati civilmente, essi si trovano in una situazione che oggettivamente contrasta con la legge di Dio e perciò non possono accedere alla Comunione eucaristica, per tutto il tempo che perdura tale situazione"
Il rinato cattolico non dovrebbe dunque più fermare la mano del vescovo nell'atto di porgergli la comunione.
Ringraziando l'anonimo ne l'Oracolo di Wikipedia in italiano, per il suggerimento, e RobertoReggi per la risposta.
"Se i divorziati si sono risposati civilmente, essi si trovano in una situazione che oggettivamente contrasta con la legge di Dio e perciò non possono accedere alla Comunione eucaristica, per tutto il tempo che perdura tale situazione"
Il rinato cattolico non dovrebbe dunque più fermare la mano del vescovo nell'atto di porgergli la comunione.
Ringraziando l'anonimo ne l'Oracolo di Wikipedia in italiano, per il suggerimento, e RobertoReggi per la risposta.
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martedì 5 maggio 2009
Il papa: "il mondo non ascolta i preti"
Il papa, ordinando alcuni presbiteri, ha espresso la sua preoccupazione per la scarsa attenzione che il mondo presta al messaggio della Chiesa, dove per Chiesa egli intende gerarchia vaticana.
il "mondo" – nell’accezione giovannea del termine – non capisce il cristiano, non capisce i ministri del Vangelo. Un po’ perché di fatto non conosce Dio, e un po’ perché non vuole conoscerlo. Il mondo non vuole conoscere Dio, per non essere disturbato dalla sua volontà e perciò non vuole ascoltare i suoi ministri; questo potrebbe metterlo in crisi.
Pur disponendo dunque di enormi spazi mediatici, Benedetto XVI considera il messaggio della Chiesa ancora poco incisivo nella mondanità, accorgendo in questa una progressiva profanizzazione e, secondo lui, perdita di valori. Ricordo che la presenza delle gerarchie vaticane in televisione supera di gran lunga numerose altre istituzioni anche importantissime, come la presidenza della Repubblica, ad esempio.
A proposito leggevo uno splendido libretto di Stefano Rodotà, "Perché Laico", edito da Laterza e venduto al prezzo di 15 € - mai soldi meglio spesi - nel quale si affronta in maniera illuminata fra i tanti il problema della considerazione che un paese laico deve concedere agli interventi ed alle rivendicazioni religiose, ed in particolare a quelle più influenti, ovvero quelle vaticane.
[L'eccezione italiana] trova rinnovate e fortissime radici nel fatto che la gerarchia vaticana dichiara esplicitamente di considerare l'Italia terra di missione, base territoriale dalla quale ripartire per una nuova reconquista (corsivo nel testo n.d.A.) di un mondo che si è venuto progressivamente scristianizzando proprio in un tempo in cui la religiosità conosce un inedito rilancio.
Stefano Rodotà, Perché Laico, pg. 16
Ed è infatti vero che sebbene il messaggio cattolico ortodosso, per chiamarlo così, abbia perso gran parte della sua forza, non è lo stesso per il bisogno religioso in genere, motivo per cui sempre più spesso si è di fronte a religioni "fai da te", assemblate variamente con credenze recuperate qua e là, come le pratiche new age, l'omeopatia, l'astrologia, e via dicendo (le scie chimiche, il complotto del signoraggio, quello dell'11 settembre, gli alieni, nibiru, i maya e il 2012, le cure "naturali" . . .).
... dietro la critica a un'inesistente pretesa di ricacciare la religione nella sfera privata, si affaccia la richiesta imperativa di fare del cattolicesimo la sola religione civile
ibidem, pagine successive
Le istanze religiose infatti, in un paese laico, non devono godere che dei medesimi privilegi che si riservano ai contributi filosofici, artistici e letterari al dibattito democratico. Non si può pensare ad una sorta di autorità morale che collochi i principi religiosi prima di tutto.
Ora, in Italia, si manifesta concretamente il rischio di un allineamento a un "indirizzo etico dominante", di cui la Chiesa sarebbe unica depositaria. Non é un caso che, nelle discussioni pubbliche, quando si devono individuare principi di riferimento, i richiami alle encicliche dei pontefici sempre più spesso oscurino o cancellino del tutto quelli agli articoli della Costituzione.
ibidem, pag successive
L'unica soluzione possibile a questo conflitto si trova nella pari dignità, come già detto, di tutte i contributi sociali al dibattito civile.
E' forse più vero che il messaggio delle gerarchie vaticane è antiquato e superato, non solo rispetto al mondo ed alle innovazioni tecnologiche, ma anche e soprattutto rispetto alle stesse istanze della Chiesa cattolica, ovvero dei fedeli che la compongono. La fossilizzazione delle gerarchie al messaggio evangelico così come fu rielaborato nei secoli, introducendo incomprensibili dogmi in esso, piuttosto che una necessaria attualizzazione, non può che condurre ad una perdita di significato dello stesso in un mondo ove oggi è possibile riprodurre la vita in laboratorio, come anche distruggerla tutta in un sol colpo. In un mondo dove la tecnologia ha concesso una sorta di potere divino all'uomo, la religione deve saper intervenire nel dibattito pubblico in maniera radicalmente diversa.
[...] dal mondo dei laici non vengono soltanto critiche o ripulse di fronte a usi troppo mondani della fede, ma anche domande che riguardano il modo in cui la Chiesa guarda sé stessa e si definisce rispetto al Vangelo. Non sono tentativi obliqui per ricacciare la fede nel privato e la Chiesa nelle sagrestie, come troppo spesso e con nessun rispetto della realtà si continua a dire da parte dei vertici delle gerarchie ecclesiastiche. Vi è, al contrario, il riconoscimento e la sollecitazione di una presenza nel discorso pubblico che non metta tra parentesi il contributo profondo che la religione può dare.
ibidem, pag. 8
immagine rielaborata rilasciata sotto licenza copyleft GNU - testo completo della licenza, link all'immagine originale.
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lunedì 4 maggio 2009
Eh no ciccio!
Abbiamo sentito la querelle tra Berlusconi Silvio e la signora Veronica Lario, piuttosto seccata dalla propensione al gentil sesso del marito, che non manca mai di confermare. Devo dire che al principio avrei pure dato ragione al marito, ovvero in condizioni normali sarebbe ovvio considerarli fatti privati, o quantomeno politicamente assai poco rilevanti.
A questo punto però Matteo Bordone mi ha ricordato una cosa, ovvero che lo stesso Silvio Berlusconi qualche tempo fa ci mandò un simpaticissimo presente, ovvero un libro illustrato sulla sua vita "privata", dal bel titolo "Una storia italiana", nel quale ricordava le sue virtù familiari. Cominciava con un:
E continuava liberamente decantando le virtù familiari del premier, che da buon padre di famiglia non poteva che essere un buon re per il nostro popolino.
Ora il buon padre di famiglia, paladino dei valori cattolici, si trova di fronte al pubblico interesse per il suo divorzio, ed ora invoca il diritto alla privatezza? Ma come, lui che ha radicato la sua reputazione pubblica sulla capacità taumaturgica di sanare qualsiasi dissidio ed affrontare qualsiasi problema per infine giungere ad una radiosa soluzione, ritiene poco corretto che si parli di lui, quando poco tempo fa però si pubblicizzava dicendo:
Eh no, ciccio! Così è troppo facile.
A questo punto però Matteo Bordone mi ha ricordato una cosa, ovvero che lo stesso Silvio Berlusconi qualche tempo fa ci mandò un simpaticissimo presente, ovvero un libro illustrato sulla sua vita "privata", dal bel titolo "Una storia italiana", nel quale ricordava le sue virtù familiari. Cominciava con un:
IL CARATTERE E LE PASSIONI
Chi è veramente il leader di Forza Italia, come vive l’uomo che vuole cambiare il Paese? Abbiamo ripercorso la sua vicenda umana, dall’infanzia milanese al liceo dei Padri Salesiani. E poi, l’università, il lavoro, le sfide e le vittorie. Ma, soprattutto, vi raccontiamo gli affetti, le passioni, le amicizie, gli amori di Silvio Berlusconi.
E continuava liberamente decantando le virtù familiari del premier, che da buon padre di famiglia non poteva che essere un buon re per il nostro popolino.
Ora il buon padre di famiglia, paladino dei valori cattolici, si trova di fronte al pubblico interesse per il suo divorzio, ed ora invoca il diritto alla privatezza? Ma come, lui che ha radicato la sua reputazione pubblica sulla capacità taumaturgica di sanare qualsiasi dissidio ed affrontare qualsiasi problema per infine giungere ad una radiosa soluzione, ritiene poco corretto che si parli di lui, quando poco tempo fa però si pubblicizzava dicendo:
Silvio Berlusconi ha sempre avuto un culto per la famiglia e dedica alla famiglia tutto il tempo che riesce a sottrarre al lavoro.
Eh no, ciccio! Così è troppo facile.
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